La magia dell’elfo: Elf on the Shelf
Il periodo dell’Avvento è un momento di attesa e magia, soprattutto per i bambini. Il senso dell’attesa è importante da trasmettere ai bambini, perché educa alla pazienza, al posticipare i desideri, all’immaginare ciò che sarà.
L'”elfo sulle mensole”, letteralmente, è una tradizione americana nata circa una decina di anni fa in America, ma trasportata velocemente anche da noi, con curiosità e attenzione. Tutto nasce dal libro “The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition“, scritto da Carol Aebersold e dalla figlia Chanda Bell e illustrato da Coë Steinwart. Questo libro, dotato anche di un elfo giocattolo per aiutare la narrazione, racconta chi sono gli elfi. I piccoli aiutanti di Babbo Natale vanno nelle case dei bambini per controllare cosa fanno, come si comportano i piccoli di casa, per poi riferire al capo. Di giorno sono immobili, ma si muovono durante la notte e combinano guai e scherzetti, così al risveglio dei bambini bisognerà andare a cercare dove si sono nascosti. L’unica regola perché questo gioco funzioni è che non bisogna mai toccare l’elfo.
La tradizione ha spopolato anche in Italia e sono stati creati gruppi Facebook e Instagram molto attivi, e con tantissime idee per gli scherzi dell’elfo, che viene raffigurato in situazioni bizzarre e strampalate. Una vera traduzione del libro non esiste, ma sono stati fatti vari adattamenti.
L’elfo a casa nostra
Come sapete, sono una sostenitrice dell’educazione rispettosa, e non condivido che l’elfo sia una “spia” di Babbo Natale e che serva per riferire se i bambini fanno i bravi e si meritino i regali, quindi ho riadattato un pò la tradizione.
A casa nostra, Mirtillo (così si chiama il nostro elfo), ha iniziato a farsi vedere tramite dei video, l’ultima settimana di Novembre. La tradizione prevederebbe lettere per i bambini per annunciare, ma ho preferito il mezzo video, vista l’età di Jacopo e l’immediatezza del mezzo. Sono video brevi, di circa 1 minuto dove Mirtillo spiega chi è, cosa farà e l’unica regola: non si può toccare.
Ha fatto poi apparire la sua porticina magica, da cui sarebbe arrivato.
Ho poi preparato una breve storia, inventandola, dove appunto è spiegato chi è un elfo, cosa fa, ecc. Nel nostro caso l’elfo viene per accompagnare i bambini al Natale, portando idee di attività da fare o semplicemente facendo scherzetti divertenti. L’ultima domenica di Novembre, l’elfo ci ha portato un bellissimo albero di Natale per introdurci al periodo.

Per scelta, non ho voluto fare un calendario serrato di attività: la nostra attività principale sarà vedere dove si è nascosto Mirtillo e cosa ha combinato. Jacopo torna a casa dal nido stanco e non ho voluto obbligarlo a dover “fare cose” ogni giorno. Il nostro Mirtillo infatti si sposta finché lui è al nido e non di notte, proprio per evitare che le routine del mattino pre asilo, si potessero complicare e non permettessero più un risveglio e un inizio di giornata sereno.
Perché queste scelte diverse?
Innanzitutto ci tengo a chiarire che le mie scelte sono personali e calate su misura della nostra realtà familiare e di Jacopo. Per la sua età (ha da poco 2 anni) non ho voluto sovraccaricarlo di attività ed esperienze. Lo continuerò a osservare e, in base alle sue curiosità e alla sua voglia, proporrò qualcosa.
Come dicevo, a questa età, secondo me, è già un ottimo gioco vedere dove si è nascosto l’elfo, cosa ha combinato e fare tutto senza toccarlo. L’unica regola che ho lasciato sembra semplice, ma per un bambino di questa età non è semplice da rispettare. La fase di sviluppo in cui si trova Jacopo è una fase dove il possesso è centrale, dove condividere gli spazi e le cose non è sempre semplice, quindi gli sto già chiedendo un enorme sforzo!
Al primo giorno l’elfo ci ha portato il libretto “Il Natale di Pimpa“, e non un libro a tema elfico, perché mi sono voluta agganciare all’interesse di Jacopo del momento per la Pimpa.

Cosa posso consigliarvi?
Come sempre, vi consiglio innanzitutto di osservare i vostri bambini, di capire se è il momento per introdurre la storia dell’elfo e, soprattutto, di farla vostra. Una storia “su misura” la renderà più coinvolgente, per voi e per i vostri bimbi.
Chiedetevi anche se avete voglia voi in primis di portarla avanti, e non lo state facendo solo perché è di moda e lo fanno tutti. Cercate di pensare al senso che volete dare a questo periodo di attesa, di magia e cosa volete che il vostro bimbo percepisca…
il Natale è un periodo magico, e quest’anno è bello poterlo rendere ancor più speciale, visto che sarà comunque diverso dagli altri, con meno abbracci, meno calore e meno presenza, però… dev’essere un piacere per tutti!!!
